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La breccia di porta Pia

Nell'anno domini 1870, il giorno 20 settembre, le truppe del Regio Esercito Italiano della monarchia sabauda occupano Roma, la capitale dello Stato Pontificio, entrando nell'Urbe dalla "Breccia di Porta Pia", antica porta di Roma nella parte nord-orientale della Città. Cessa il dominio temporale del Papa, che si era costituito nel medio evo e mantenuto su Roma e alcuni territori circostanti, fino al IX secolo, ma, dopo il IX secolo, con l'affermarsi della potenza papale, la Chiesa di Roma dichiara la propria sovranità feudale su tutte le terre della ex pars Occidentis dell'Impero Romano (l'intera Europa occidentale) in base a un documento, denominato Donazione di Costantino.

Il Documento della Donazione di Costantino fu ritenuto autentico per tutto il medio evo [ e alla sua autenticità aveva creduto anche Dante Alighieri, il quale esclama "Ahi Costantin, di quanto mal fu matre la tua donazion…" in relazione al conflitto tra il papato e l'impero]. Fu l'umanista filosofo Lorenzo Valla (1405 – 1457) a scoprire e dimostrare che esso era un abile falso storico, elaborato dalla Chiesa per affermare la supremazia del Papa nelle lotte tra il Papato e l'Impero.

La donazione al Papa della sovranità sull'Occidente sarebbe stata fatta da Costantino, per riconoscenza dell'aiuto ricevuto dai cristiani trinitari nella battaglia di ponte Milvio, combattuta da lui contro il rivale Massenzio [il quale, essendo seguace dell'arianesimo era cristiano unitario], aiuto, grazie al quale egli vinse.

Stralcio dal
CONSTITUTUM CONSTANTINI
(La donazione di Costantino).

[ SCRIVE IL FALSARIO ] Omissis….

E poiché la nostra imperiale potenza è terrena, abbiamo stabilito di onorare con venerazione la Santissima Chiesa Romana e innalzare in gloria la santissima sede del beato Pietro più del nostro trono imperiale e terreno, conferendogli potere e dignità di gloria e autorità e onore imperiali.

Perciò, affinché la dignità papale non sia abbassata, ma onorata più della dignità e potenza dell'impero terreno, ecco che il palazzo nostro, di cui si è parlato sopra, nonché la città di Roma e tutte le province e luoghi e città dell'Italia o delle regioni occidentali, noi le consegniamo al beatissimo pontefice nostro padre Silvestro, papa universale, e le lasciamo all'autorità e giurisdizione di lui o dei pontefici suoi successori, con perpetuo decreto imperiale, mediante questo nostro sacro editto e pragmatico costituto, perché ne dispongano e concediamo che rimanga sotto la legge della Santa Romana chiesa.

Perciò abbiamo ritenuto opportuno trasferire il nostro Impero e la nostra autorità regale e tramutarne la sede e costruire nella provincia di Bisanzio, in eccellente posizione una città intitolata al nostro nome [COSTANTINOPOLI] e colà stabilire l'Impero in quanto non è giusto che un imperatore terreno abbia potere colà dove è la capitale del principato dei sacerdoti e della religione cristiana.

IL DOCUMENTO È UN CELEBRE APOCRIFO MEDIOEVALE

N.° 174

Thul-Qada 1433
Settembre 2012

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