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SUBLIME CORANO

Sūratu-l-gìnn (72)
(Sura dei ginn)
Ayat 1-7

Nel nome di Allàh il Sommamente Misericordioso il Clementissimo.
Di’: ““Mi fu rivelato che un nàfar di Ginn ascoltò (la recitazione del Corano) e che essi dissero [dopo esser tornati al loro popolo]: “In verità, noi abbiamo udito una recitazione straordinaria, (1) che guida alla via giusta! Per questo abbiamo creduto [nel messaggio contenuto] in essa e [per questo] mai nessuno associeremo al nostro Signore! (2) Egli - sia esaltata la Maestà del Signore nostro - non ha preso compagna né figlio, (3) mentre, in verità, lo stolto di noi diceva su Allàh delle cose, che vanno oltre i limiti del vero! (4) Noi pensavamo che né l’uomo né il ginn avrebbe mai potuto dire una menzogna su Allàh. (5) Eppure ci sono uomini, che cercano protezione nei ginn, i quali hanno fatto crescere in essi un demenziale atteggiamento trasgressivo, (6) sicché essi hanno pensato ciò, che anche voi pensate, cioè che Allàh non farà risorgere nessuno. (7)
Note
Nàfar: una frotta. Ginn: soggetti personali invisibili, creati da fuoco senza fumo, i quali formano delle comunità, i membri delle quali sono in parte “musulmani” e in parte “ribelli”. Il fatto che Allàh, rifulga lo splendor della sua luce, ne parli nel Sublime Corano è la prova documentale della realtà della loro esistenza. Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, dice alla fina della Sura 11, la Sura Hūd: “““Certamente, riempirò l’inferno di ginn e di uomini!”””. La qual cosa significa, che anche essi sono destinatari di una vita fura, nella quale, in relazione alla loro linea di condotta positiva o negativa, riceveranno premio o castigo, esattamente come le creature umane.

N.° 211

Giumada I° 1439
Gennaio
Febbraio
2018

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