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NOTIZIE DI FATTI
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NOTIZIE DI LONDRA
Per la prima volta nella storia della Gran Bretagna, che ha esercitato il suo dominio imperiale su gran parte del mondo islamico, a Sindaco della loro Capitale [London], in italiano Londra, i Londinesi hanno eletto un musulmano, originario del Pakistan, [figlio di immigrati pachistani musulmani ]di nome Sadīq Khān, 45 anni, esponente del Labour Party. Il nostro amico e conoscente dalle origini dell’Islàm a Milano, Stefano Allievi, direttore del Master sull’Islam in Europa dell’Università di Padova, ha commentato: “Siamo un passo oltre le affermazioni identitarie e l’inclusione; siamo dentro l’idea liberale secondo cui conta, al di là di altre differenze, ciò che sei, cosa fai o proponi di fare. Il caso di Khan insomma dimostra che il futuro conta più del passato, ossia delle proprie origini, e ci include nel presente in quanto protagonisti della sua costruzione”. Questa notizia dovrebbe orientare politicamente quegli Italiani che, hanno simpatie per quei circoli islamofobi nostrani, i quali demonizzano i Musulmani e l’Islàm a scopi elettorali.


STATI UNITI
Il Consiglio per le relazioni americano-islamiche [Council on American-Islamic Relations (CAIR)] e il Consiglio Musulmano Americano (American Muslim Council), i quali due rappresentano gli 8 milioni di cittadini degli States di religione musulmana hanno protestato energicamente contro la campagna diffamatoria di Donald Trump, il quale a sostegno della sua follia xenofobica per scopi elettorali afferma “l’Islàm ci odia” e si propone, se eletto alla presidenza degli USA di vietare l’ingresso negli States ai Musulmani. Unitamente alla protesta hanno invitato il facinoroso Donald Trump a visitare il Cimitero Nazionale di Arligton [Arlington National Cemetery], simbolo del patriottismo statunitense, dove hanno l’onore di essere sepolti i militari caduti per la Patria, e contare quanti sono stati quelli Musulmani, che hanno servito con dignità il loro Paese.


UNIONE EUROPEA e TURCHIA
L’Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato i dettagli di un vertice, tenutosi nella Capitale Belga, per rafforzare i rapporti reciproci e trovare una soluzione alla crisi dei profughi che dalla Turchia arrivano alle isole greche. Si tratta di 72.000 profughi siriani come massimo che vengono accolti dalla UE nel 2016, mentre, dall’altra parte, tornano altrettanti profughi entrati in EU clandestinamente, in misura non superiore a 72.000. La Turchia collabora con Bulgaria, Grecia e UE, per impedire l’immigrazione clandestina. L’UE elimina la necessità delle richieste di visto per l’ingresso in Europa dei Turchi e stanzia 3 mld di euro, oltre quelli promessi precedentemente, per affrontare la crisi immigrati in Turchia. Si conviene di accelerare la procedura per l’ammissione della Turchia all’UE, di aiutare i Siriani a trovare in Siria zone di sicurezza nelle aree di confine con la Turchia, di collaborare per migliorare in Siria le condizioni umanitarie. Infine l’UE chiede alla Turchia di attuare le misure e le condizioni richieste per ottenere il permesso di libero ingresso nell’Unione. In relazione a tale richiesta, il Presidente turco ha dichiarato che 37 di esse sono già state attuate.

N.° 198

Shabàn
1437
Maggio
2016

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