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KHUTBA DELL’ADDIO
DEL PROFETA
che Allàh lo benedica
e l’abbia in gloria

La «Khutba dell’Addio» fu pronunciata il 9 del Mese del Pellegrinaggio dell’anno 10 dell’Egira, sul monte di ‘Àrafah, corrispondente febbraio 632 dell’era volgare.
Disse, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria:
«« La Lode appartiene ad Allàh: noi lo Lo lodiamo, Gli chiediamo soccorso, Lo supplichiamo di concederci il Suo perdono e a Lui torniamo; noi cerchiamo la Sua protezione contro la malignità della nostra anima e contro le nostre azioni peccaminose. Chi Allàh guida non si smarrisce, e chi è da Lui perso nessuno può guidarlo.
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Vi prescrivo, o servi di Allàh, il timore di Allàh e vi esorto all’obbedienza di Lui. Cerco così di cominciare con ciò che è meglio.
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O gente, ascoltatemi con attenzione, poichè non so se, dopo quest’anno, sarò ancora tra voi. Quindi ascoltate le mie parole e memorizzatele, affinché possiate tramandarle a coloro che oggi non sono presenti.
O gente, così come considerate sacri questo mese, questo giorno e questa città, allo stesso modo considerate la vita e la proprietà di ognuno di voi. Restituite i beni che vi sono affidati ai legittimi proprietari e non nuocete ad alcuno, cosicché nessuno possa nuocervi. Ricordate che un giorno incontrerete il vostro Signore, e che Egli vi chiederà conto delle vostre azioni.
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Allàh vi ha proibito il prestito a interesse e l’usura!
Perciò d’ora in avanti astenetevene. State attenti a Shaytān, che minaccia la vostra religione. Egli ha perso ogni speranza di poter essere adorato in questa terra, così, se non lo seguite nelle grandi cose, non seguitelo neppure nelle piccole.
O gente, come è vero che voi avete dei diritti sulle vostre donne, così esse hanno dei diritti su di voi. Tra i loro diritti vi è quello di essere nutrite e vestite da voi con gentilezza. Vi raccomando le donne: trattatele bene e con tenerezza, poichè sono le vostre compagne e il vostro sostegno. Tra i vostri diritti c’è quello di esigere da loro che non frequentino chi disapprovate, affinchè l’adulterio sia bandito per sempre.
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O gente, ascoltatemi con sincerità di cuore. Adorate Allàh, che è Unico, come unico è il vostro antenato. Eseguite il rito di adorazione cinque volte al giorno, digiunate nel mese di Ramadān ed elargite in beneficenza, prelevando dalle vostre ricchezze. Se potete, eseguite il Pellegrinaggio.
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In verità, i credenti sono fratelli e i beni di un fratello sono inviolabili! Non potete goderne salvo col suo consenso. Ricordate che siete tutti uguali. Il più degno di voi presso il Signore è colui che più lo teme. Nessun uomo è superiore a un altro se non per il timore di Allàh e le buone azioni. Ricordate che un giorno sarete ricondotti ad Allàh e risponderete a Lui di ogni cosa. Perciò, state in guardia e non
tornate alla miscredenza, gli uni colpendo gli altri, dopo la mia morte. Dietro di me vi lascio il Corano e la Sunna del Profeta, affinché non vi smarriate.
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O gente, nessun Profeta, o Apostolo di Allàh verrà dopo di me, né sorgerà alcuna nuova fede, perciò comprendete le parole che oggi vi rivolgo. Coloro che oggi le ascoltano, le trasmettano agli altri, e questi agli altri ancora, perché può darsi che gli ultimi possano comprendere queste parole meglio di voi, che oggi le ascoltate.
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O Allàh, sii Testimone del Messaggio, che oggi ho trasmesso al Tuo popolo. E la pace scenda su di voi »».

N.° 214

Dhul Hìjjah 1440
Luglio-Agosto 2019

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