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Compagni del Profeta*

IL SOGNO DI TUFÀYL

Uno dei Compagni del Profeta, cha faceva di nome Tufàyl, raccontò un sogno che aveva fatto. Disse: “Incontrai durante il mio cammino un gruppo di cristiani che andava nella direzione opposta. Dissi loro: “Sareste la migliore delle comunità se vi asteneste dal predicare che il Messia Gesù, che è figlio d Maria, è figlio di Dio [Allàh]!”. Uno di loro disse. “Sareste voi la migliore delle comunità, se non diceste: “Lo vuole Allàh e lo vuole Muhàmmad [che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]!”. Proseguii e incontrai un gruppo di Giudei, ai quali dissi: “La vostra comunità sarebbe la migliore delle comunità, se non diceste che Ezra (Uzàyr) era figlio di Dio!”. Uno di loro disse: “Voi siete gente che dice: “Lo vuole Allàh e lo vuole Muhàmmad!”. Al risveglio, mi ricordai perfettamente del sogno e lo riferii il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, il quale mi disse: “Lo racconterai anche a qualche altro?”. Risposi di sì. Allora, dopo avere glorificato e lodato Allàh, disse: “Ciò che tuo fratello vide in sogno vi raggiungerà. Tu, però, non ripetere mai queste parole, ma dirai: “Ciò che Allàh, unico, senza condomini nella sua qualità divina, vuole!”.

LIBERO ARBITRIO

Un giorno un Giudeo andò da Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, per interrogarlo sul libero arbitrio, Alla domanda il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria rispose: “Il volere dell’uomo è voluto da Allàh!”. Il Giudeo: “Se voglio stare in piedi, ci sto!”. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse. “È Allàh che ha voluto il tuo volere e tu hai voluto stare in piedi [credendo di esser tu a volerlo]. Disse il Giudeo: “Se voglio, mi siedo”. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse. “È Allàh che ha voluto il tuo volerti sedere [e tu credi di esser tu a volerlo]. Disse il Giudeo: “Se voglio, quell’albero lo abbatto!”. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse. “È Allàh che ha voluto il tuo voler abbattere quell’albero [e tu credi di esser tu a volerlo]. Disse il Giudeo: “Se voglio lo lascio tare in piedi”. Il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse. “È Allàh che ha voluto il tuo non voler abbattere quell’albero [e tu credi di esser tu a non volerlo]”.Scende Gibrīl (su lui la pace) e dice al Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: “Il tuo argomentare ti è stato ispirato come venne ispirato al profeta Ibrāhīm (su lui la pace)”. Scese, quindi, l’àyah “Quali palme voi tagliate o lasciate stare in piedi sulle loro radici, avviene con il permesso di Allàh, onde possa confondere i malfattori [Sura al-Ḥàshr, 59/5].

N.° 184

Giumada I° 1435
Marzo 2014

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