MR. PRESIDENT ISLAMOFOBO
E XENOFOBO
Il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America, mister Donald Trump, durante la sua corsa alla Casa Bianca, più volte si è espresso in slogan propagandistici di carattere islamofobico: “I musulmani non possono entrare negli States”. Pare che già dopo il suo trionfo elettorale, che ha sconcertato anche non pochi cittadini degli Stati Uniti e prima di entrare in carica, the President abbia messo al lavoro un proprio staff per approntare un Registro degli immigrati provenienti da Paesi Musulmani, per passare poi alla loro schedatura, in probabile attuazione di quanto egli, nel corso di un dibattito sull’immigrazione durante la campagna elettorale, aveva dichiarato di realizzare, in caso di vittoria: l’introduzione di una speciale carta d’identità per gli americani musulmani, la qual cosa è una esplicita dichiarazione di islamofobia, che unita all’intenzione xenofoba di costruire un muro lungo il confine con il Messico, per impedire l’immigrazione clandestina, ha dato fiato alle trombe islamofobiche dei nostrani nemici dichiarati di ogni forma di immigrazione, che vedono negli States il Faro della Civiltà cristiano-occidentale È poi degli ultimi giorni l’annuncio dell’Amministrazione Trump di avere in progetto di spostare la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Il che significherebbe il riconoscimento della Città Santa come Capitale dell’establishment sionista insediato in Palestina, come entità statale dal 1948, che nessun Presidente USA ha mai osato fare in faccia al mondo, nonostante la dipendenza della elezione di ciascuno di loro dalle potentissime Lobbies Sioniste americane. L’apertura dell’ambasciata degli Stati Uniti ad Al-Quds/Gerusalemme significherebbe il riconoscimento da parte di Washington della annessione della parte islamo/palestinese della città Santa allo Stato Ebraico, che considera Gerusalemme sua capitale “unica e indivisibile”. La Casa Bianca parla di “fasi iniziali della discussione con Israele” per lo spostamento dell’ambasciata, ma il fatto stesso è una aperta sfida [espressione di islamofobia] nei confronti di due Miliardi circa di Musulmani nel Mondo, essendo la città di Al-Quds/Gerusalemme la terza Città Santa dell’Islàm. Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, non voglia.