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Chi è Ali Abu Shwaima

shwaima

Ali 'àbd el-Latìf Abu Shwaima

Ali 'àbd el-Latìf Abu Shwaima nasce nel Regno Hashemita di Giordania il 13 ottobre dell'anno miladico 1950, anno spartiacque tra la prima metà e la seconda metà del XX secolo della cronologia occidentale. Vede la luce a 'Ammàn, la capitale del regno, nella numerosa famiglia degli Abu Shwaima, di origine palestinese, nella cui ascendenza trova posto uno dei Compagni del profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria: Abu Dhàrr al-Ghifàri, che Allàh si compiaccia di lui.

Fino da bambino preferisce ai giochi fanciulleschi la frequentazione della moschea e l'apprendimento del Sublime Corano; ascolta con attenzione i racconti della vita del Profeta, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria, e dei suoi Compagni, che Allàh si compiaccia di loro. Questa inclinazione naturale al sapere e particolarmente a quello religioso, già in età pre-scolare, ne promuove e facilita in età scolare l'apprendimento della scrittura e della lettura, sicché senza sforzo o sacrificio si trova a mettere in pratica il precetto coranico, rivelato nella notte del destino nella grotta del monte Hirà dall'angelo Gibrìl al Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l'abbia in gloria. La sua preghiera quotidiana era: "Allahùmma, zìd-ni 'ìlman!" (O Allàh, accrescimi, quanto a scienza!).

Lo studio e la pratica della moschea già durante la scuola elementare ne fanno un piccolo 'àlim per la sua età e ne evidenziano una costituzionale attitudine alla leadership tra i suoi coetanei, corredata da una solida preparazione intellettuale a trecentosessanta gradi nella scuola media e superiore.

L'arrivo in Italia

A diciannove anni, terminati gli studi superiori in Giordania, viene in Italia e si iscrive alla facoltà di Medicina, dopo un periodo di 6 mesi a Perugia per l'apprendimento della lingua italiana. E' a Perugia che ha inizio la sua attività di promozione dell'organizzazione dell'Islàm in Italia.

L' U.S.M.I.

Nell'anno 1970 è l'animatore del gruppo di studenti provenienti dal Medio Oriente, che dà vita all'Unione degli Studenti Musulmani in Italia (U.S.M.I.), con il preciso scopo di stabilire una rete di contatti organizzativi tra le presenze islamiche nelle diverse sedi universitarie in Italia, al fine di realizzare momenti e luoghi di incontro per la continuazione, da una parte, della pratica islamica degli aderenti e dall'altra di dar vita a punti di irradiazione dell'Islàm nell'ambiente studentesco e di costituire poli di attrazione identitaria per quella realtà islamica, allo stato pulviscolare, di commercianti, lavoratori e impiegati già presenti sul territorio.

Il Centro Islamico

E' in questa prospettiva che nell'anno 1974 Ali Abu Shwaima, presente a Milano, si fa promotore della costituzione di un punto di riferimento per la presenza islamica a Milano, della cui direzione assume la responsabilità e che opera di fatto fino all'anno 1977, in cui, nel mese di febbraio, viene ufficializzato con atto notarile per ministerio del notaio Olivares con la denominazione di Centro Islamico e con sede a Milano in via Anacreonte 7.

Sotto la sua guida il Centro Islamico si afferma negli anni Ottanta come ente rappresentativo unitario dell'Islàm nei rapporti con la Pubblica amministrazione della Città e con le Autorità governative locali, sicché Ali Abu Shwaima è presente nella Consulta del Comune di Milano per gli stranieri nella sua qualità di leader della Comunità islamica e della Consulta regionale della Regione Lombardia. Nel frattempo si laurea in Medicina e dopo la specializzazione in medicina interna (1983), ottenuta la cittadinanza italiana, si iscrive all'Albo dei Medici di Milano (1986), lavorando come medico nella struttura sanitaria locale di Milano e di Corsico.

La Moschea

Ali Abu Shwaima è uno degli esponenti nella prima Delegazione islamica che presenta nell'anno 1987 la prima bozza di intesa della Comunità Islamica con lo Stato Italiano al Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, onorevole Giolitti. Realizzazione storica a cui anche ad Ali Abu Shwaima può ascriversi il merito è la edificazione della Moschea del Sommamente Misericordioso, il primo edificio di culto islamico in Italia con cupola e minareto, inaugurata il 28 maggio del 1988.

L' U.C.O.I.I.

Nell'anno 1989, essendosi negli anni Ottanta diffuse sul territorio, principalmente nelle maggiori città, delle presenze islamiche localmente organizzate in modo precario, Ali Abu Shwaima è nel gruppo promotore della realizzazione di un Ente nel quale i Musulmani delle numerose presenze organizzate sul territorio della Repubblica trovino la loro rappresentanza unitaria dell'Islàm in Italia nei rapporti con lo Stato italiano. Viene così fondata l'Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia (U.C.O.I.I.) di cui Ali Abu Shwaima viene eletto primo Segretario Generale il 9 gennaio 1990 ad Ancona.

al-Waqf al-Islami

Nell'anno 1990 lo sviluppo della presenza islamica in Italia con la conseguente creazione di luoghi di culto in enti immobiliari presi in affitto e l'esigenza di sottrarre detti luoghi di culto ai condizionamenti dei contratti di locazione nelle diverse località di maggiore concentrazione islamica fa nascere l'idea della costituzione di un Wàqf dei beni immobili islamici in Italia e di questa idea Ali Abu Shwaima è uno dei responsabili musulmani in Italia che se ne fa propugnatore, fino alla sua realizzazione con la costituzione nell'anno 1989 dell'Ente di Gestione dei beni immobili islamici in Italia (al-Waqf al-Islami fi Italia), di cui Ali Abu Shwaima è il primo presidente.

Nell'anno 1990 il Centro Islamico muta la sua denominazione in Centro Islamico di Milano e Lombardia e di esso viene eletto presidente Ali Abu Shwaima a larghissima maggioranza. Negli anni Novanta si afferma come portavoce dell'Islàm (senza etichette) in trasmissioni radiofoniche e televisive nelle diverse occasioni, nelle quali l'Islàm è stato al centro dell'attenzione e così pure numerosi sono stati i suoi interventi in conferenze, dibattiti e tavole rotonde organizzate da Associazioni culturali di livello locale e nazionale.

La F.I.O.E.

Sempre negli anni Novanta partecipa alla costituzione della Federazione delle Islamiche Organizzazioni in Europa (F.I.O.E.) e ne è attualmente membro del Direttivo con la responsabilità della Sezione Culturale.

L' I.E.S.H

E' anche membro fondatore dell'Istituto Europeo di Scienze Umane (I.E.S.H) con sede in Francia, di cui fu Presidente dal 1999 al 2000 e direttore responsabile della rivista islamica in lingua araba AL-URUBIYA (L'Europeo) con diffusione a livello europeo.

Crediamo che quanto sommariamente esposto senza entrare nei dettagli sia sufficiente a dare la misura della personalità di Ali Abu Shwaima, del suo prestigio e della sua indiscussa posizione di leadership secondo i requisiti richiesti dalla sharì'ah per la legittimità islamica della leadership.

Nel Comune di Pioltello, dove abita, alla periferia di Milano, viene eletto Presidente della Consulta cittadina per gli stranieri nell'anno 2000 e dura in carica fino al 2002.

Il vile attentato

Il vile attentato alla sua vita del 18 aprile 2004, mandato a vuoto dalla protezione divina (la ferita principale poteva essere mortale e non lo è stato per la differenza di tre millimetri), ha messo in luce, se mai ne fosse necessario, l'affetto e la stima di tutta la Comunità che ha pregato per la sua salvezza nelle ore cruciali, in cui egli pareva essere più di là che di qua.

C'è stato un immediato accorrere all'Ospedale San Raffaele dei maggiori responsabili della Comunità milanese, alla notizia, subito diffusasi, del drammatico evento; e, successivamente, da tutta Italia, i responsabili dell'Islàm, durante i giorni della degenza, sono andati a fargli visita e a porgergli gli auguri di pronta guarigione. Inoltre sia di persona, sia a mezzo telefono da estimatori, ha ricevuto solidarietà e attestazioni di stima da religiosi e da politici delle Amministrazioni di Milano, Pioltello e Segrate, nonché da personalità religiose d'Europa e del Mondo Arabo.

La stampa locale e nazionale ha riferito ampiamente sull'evento, con articoli e interviste, nelle quali è stato messo in luce il ruolo di Abu Shwaima come alfiere della formazione di una comunità islamica, perfettamente integrata nel contesto politico-culturale della società italiana, fondata sul pluralismo religioso, politico, ideologico; e come promotore dell'attivismo islamico diretto a liberare dai pregiudizi nei confronti dell'Islàm, predicati dagli ideologi di una certa area culturale (?) orientata in senso xenofobo e razzista, che conducono nei confronti dell'Islàm e dei Musulmani una battaglia di retroguardia di stampo medioevale, alcuni dei quali non hanno perso l'occasione del fatto delittuoso, di cui il dott. Alì è stato vittima, per avanzare le loro pretese di chiusura delle Moschee, a partire da quella di Segrate.