Editoriale

O ALLAH, TU SEI LA PACE
E LA PACE NON VIENE CHE DA TE
Anche il 1436 dell’Egira volge al termine. È entrato dhū-l-Higgiah il mese del Pellegrinaggio alla Casa di Allàh, centinaia di migliaia di fedeli musulmani accorrono alla Mecca, ospiti del Sommamente Misericordioso, per rinnovare l’alleanza con Allàh e invocarne tra l’altro Misericordia per il suo Popolo martoriato dall’aggressione della miscredenza organizzata, impetrando la distruzione da parte Sua degli iniqui per mano degli iniqui che imperversano nel mondo dell’Islàm causando sofferenze a moltitudini costrette alla fuga dalla violenza sanguinaria al servizio degli interessi abominevoli delle potenze oscure del male, Accolga Allàh, l’Altissimo, le preci dei Suoi servi fedeli, Pellegrini e non Pellegrini. Pregare è d’uopo nei primi dieci giorni di dhū-l-hìggiah, in modo che l’Altissimo, sia soddisfatto di noi e ci esaudisca.
Motivo di preoccupazione è l’incombere di un grave pericolo per quanto riguarda l’educazione dei nostri figli, che, ormai, quanto a numero, affollano sempre di più le scuole dell’obbligo. Pare, infatti, che sia in progetto l’attuazione nel programma per la scuola elementare, di pratiche della filosofia gender finalizzate a creare confusione antropologica nei bambini in età scolastica, in pieno contrasto con la visione del mondo, dell’uomo e del suo destino ultraterreno, che viene insegnata nel Sublime Corano e nella Nobile Sunna,
Infine, Allàh, l’Onnipotente, non ha voluto la “moschea-parrocchia di periferia” per il Centro Islamico di Milano e Lombardia, perché ha, sicuramente, in progetto per esso la costruzione della Moschea-Duomo. Disse, infatti, il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria: “Se Allàh non ti dà ciò che desideri è perché ha per te in serbo qualcosa di meglio! [o come disse,che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria]”. Accolga Allàh, l’Altissimo, le nostre preci e liberi il Suo popolo dalle violenze del Maligno e dei suoi sgherri.