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Breve storia del Centro Islamico
di Milano e Lombardia - Parte seconda

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Storia

Agli inizi degli anni settanta si formano, in modo spontaneo, dei gruppi di adorazione, dai quali, nel 1974, nasce, come punto di riferimento e di aggregazione il Centro Islamico; la sede di esso viene aperta in via Anacreonte 7. Le attività sono svolte, volontaristicamente, dai fedeli, non essendovi un apparato burocratico. Si tratta di una realtà di fatto, perché la sua costituzione non è formalizzata.

Le attività organizzate sono: - il rito di adorazione congregazionale del venerdì; - la lettura e spiegazione del Sublime Corano; - servizio di biblioteca; - rottura in comune del digiuno e devozioni notturne di Ramadàn.

Nell'anno 1977 la presenza del Centro Islamico a Milano è formalizzata con atto notarile, per creare a un punto di riferimento ufficiale; e ciò al fine di dare voce alle domande della Comunità musulmana. Nello stesso anno 1977, su richiesta del Centro Islamico, è concessa dal Comune di Milano l'autorizzazione a eseguire, presso il Macello comunale, la macellazione sciaraitica; la carne delle bestie macellate dall'incaricato del Centro Islamico, sono messe banco di carne "halàl" di Milano, nella Macelleria ubicata in via Maiocchi.

I primi ciclostilati

Sempre nel 1977 ha inizio la pubblicazione di un foglio ciclostilato dal titolo Il messaggero dell'Islàm, in lingua italiana, con periodicità quindicinale, inizialmente; poi, mensile. Nella sede del Centro Islamico, al civico 7 della via Anacreonte, incominciano a tenersi lezioni di lingua araba e conferenze sull'Islàm per gli Italiani interessati ad allargare i loro orizzonti culturali con informazioni sull'Islàm, provenienti da fonte islamica. Nel 1979 il Centro Islamico chiede al comune di Milano un'area per la costruzione di una Moschea e la domanda è protocollata al n° 117493/79.

Conferenze

Nell'anno 1980 ha inizio la serie di conferenze sull'Islàm, che si tengono, nell'arco del primo lustro degli anni 80, rispettivamente: al Museo della Scienza e della Tecnica, alla Sala del Grechetto in Palazzo Sormani, alla Sala dei Congressi della Provincia , sita in via Corridoni, nella stessa sede del Centro, in via Anacreonte.

Didattica

Sempre all'inizio degli anni ottanta, prende il via un'attività didattica, sia esterna sia interna, sull'Islàm. Infatti, il Centro Islamico, che dà visibilità culturale alla presenza islamica in Città, richiama sul fenomeno l'attenzione di docenti, in scuole di ogni ordine e grado, e li stimola a dare alle loro scolaresche un'informativa sull'Islàm anche da una fonte islamica, per arricchire l'informazione sull'Islàm offerta dai testi scolastici dei programmi di storia e geografia. Così ha inizio un grande fenomeno di escursioni didattiche al Centro Islamico di scolaresche da Milano, dalla Regione e dall'Alta Italia da parte di scolaresche, guidate dai loro insegnanti, per "visite d'istruzione" al Centro Islamico.

Inoltre, quando il numero degli Studenti interessati è superiore a quello della capienza del Centro Islamico, sono gli "esperti" del Centro ad andare per le lezioni sull'Islàm alle sedi delle Scuole.

Prendono il via Corsi annuali di Lingua araba e di cultura islamica e si tengono cicli di conversazioni domenicali su temi islamici d'interesse culturale e religioso, sociale e politico, aperti non solo ai neo-musulmani italiani, ma anche agli italiani intenzionati a farsi idee sull'Islàm, dopo aver sentito anche cosa ne pensano i musulmani, sui temi trattati di solito dall'informazione sull'Islàm di fonte orientalistica.

Il congresso ONU

Nel 1985, dal 26 agosto al 26 settembre, si tiene a Milano il 7° congresso mondiale dell'ONU sul tema "La prevenzione del crimine e il trattamento del delinquente". Per il suo prestigio a livello internazionale il Centro Islamico è incaricato di rappresentare l'Islàm e il suo amìr, dott. Ali Abu Shwàima, vi partecipa con un discorso in data 30 agosto.

Il cimitero

Nel 1981 il Centro Islamico presenta la domanda per la concessione di un'area cimiteriale da destinarsi alla sepoltura dei defunti musulmani e, dopo un lungo iter burocratico, la richiesta è accolta. Il Comune di Milano concede al Centro Islamico un'area all'interno del Cimitero di Lambrate, dove poter eseguire le inumazioni sciaraitiche con orientamento in direzione della Mecca.

La Moschea

L'Amministrazione comunale, inoltre, sempre a richiesta del Centro Islamico, concede l'autorizzazione alla costruzione di un luogo di culto (Moschea) con le caratteristiche tradizionali del luogo di culto islamico, approvando il progetto di un edificio dotato di cupola e avente sul lato destro, guardando l'edificio dalla piazzetta antistante, una struttura di 15 metri, proiettata verso il cielo, a forma di minareto.

L'inaugurazione della Moschea, che prende il nome di Màsjid al- Rahmàn, cioè "la moschea del Misericordioso", avviene il 28.5.1988, con la partecipazione di personalità politiche e religiose, nazionali ed estere. La realizzazione architettonica della Moschea del Misericordioso, concretizzata in una cupola e in un minareto, assume il carattere di simbolo della Presenza islamica a Milano, ma, ovviamente, la capienza della sala di adorazione (circa 150 fedeli) è del tutto inadeguata, a soddisfare le esigenze religiose della Comunità in continua crescita.

Nonostante la crescente rilevanza e visibilità sociale della Presenza islamica nella metropoli, la costruzione della "Moschea grande" rimane un sogno.

La Giunta municipale di Milano, in data 3.5.84, concede un'area in zona San Siro, per la costruzione della "Moschea grande", ma l'iter burocratico non si conclude in conseguenza delle crisi politiche dell'Amministrazione comunale e a causa dei Mondiali di Calcio del '90, poiché l'area è adibita a deposito per i materiali necessari alla costruzione degli impianti sportivi.

L'insistenza del Centro Islamico per la realizzazione di una Moschea grande (Màsjid Giàmi'), onde mettere anche la Città di Milano al livello delle più grandi metropoli europee, porta alla concessione di un'area di 6.000 metri quadrati, in via del Ricordo, nella zona di Crescenzago.

La Giunta Comunale, in data 17.10.89, approva in linea di massima il progetto di costruzione di una Moschea dalla capienza di circa 1500 fedeli, con un minareto alto diverse decine di metri, presentato dal Centro Islamico, ma ne subordina l'esecutività del progetto a piccole modifiche da apportare a esso, per l'eliminazione di alcune barriere architettoniche. La crisi dell'amministrazione comunale dell'epoca per tagentopoli, la guerra del Golfo e il trasferimento della sede del Centro dalla via Anacreonte alla via Rovigo, ancora una volta, causano una battuta d'arresto alla realizzazione della "Moschea grande".

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